Prematurità

Prematurità neonatale

Che cos’è la prematurità?

La prematurità è quella condizione in cui un bambino nasce prima di 37 settimane compiute di gestazione, calcolate a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione o stimate sulla base delle ecografie eseguite durante la gravidanza.
Il bambino che nasce prima di 37 settimane viene chiamato “neonato prematuro” o “neonato pretermine”, cioè nato prima del termine normale della gravidanza.

I neonati pretermine

I neonati pretermine non sono tutti uguali, perché quanto più breve è la gravidanza tanto più alti sono i rischi per la loro salute. Essi vengono distinti in:

  • “Pretermine tardivi”: i nati tra 34 e 36 settimane compiute
  • “Moderatamente pretermine”: i nati tra 32 e 33 settimane compiute
  • “Grandi pretermine”: i nati prima di 32 settimane compiute
  • “Estremamente pretermine”: i nati prima di 28 settimane compiute.

Quanti neonati pretermine nascono in Italia?

In Italia ogni anno nascono circa 40.000 neonati pretermine: 1 ogni 14 nati, equivalenti a circa 110 al giorno.
I grandi pretermine, cioè quelli che nascono prima di 32 settimane, sono invece circa 5.500 all’anno, cioè 1 ogni 100.

Quali sono le cause della prematurità?

Le cause di parto pretermine sono molteplici, possono essere presenti anche contemporaneamente e sono diverse a seconda dell’età gestazionale; ciò vuol dire che i fattori che determinano un parto prematuro ad età gestazionali molto basse non sono sempre gli stessi che agiscono, per esempio, a 35 settimane.

Si possono distinguere due grandi categorie: il parto pretermine spontaneo (cioè senza causa apparente) e quello per indicazione medica.

Il parto pretermine spontaneo comprende tutti i casi derivanti da travaglio insorto spontaneamente o da rottura prematura delle membrane prima dell’inizio del travaglio.

Il parto pretermine per indicazione medica è invece quello che viene provocato su consiglio del medico per la presenza di problemi della madre o del feto stesso.

Queste due categorie, tuttavia, spesso si sovrappongono e può essere difficile talvolta distinguerle l'una dall'altra.
Fra i meccanismi che portano al parto pretermine spontaneo un ruolo molto importante è svolto da:

  • Infezioni e infiammazioni dell'apparato urogenitale o dell'intero organismo;
  • Anomalie dei vasi sanguigni placentari, spesso associate a trombosi ed emorragie, che provocano una diminuzione della circolazione di sangue nella placenta.

Altri meccanismi sono in relazione con:

  • L’attivazione precoce dei normali processi ormonali coinvolti nel parto a termine, che possono essere determinate da condizioni di stress, soprattutto quando queste sono presenti da lungo tempo;
  • Una distensione accentuata dell’utero, che si può verificare nelle gravidanze gemellari;
  • La cosiddetta insufficienza cervicale, che può manifestarsi in svariate circostanze, come ad esempio a seguito di piccoli interventi chirurgici sulla cervice dell’utero.

Fattori di rischio per la prematurità

Oltre ad alcune condizioni patologiche materne (come, ad esempio, il diabete), anche alcuni fattori legati agli stili di vita e presenti prima dell’inizio della gravidanza, possono aumentare il rischio di prematurità.
I più importanti sono: 

  • l’età materna avanzata,
  • il sottopeso o l’obesità,
  • le abitudini alimentari non corrette (fra cui un basso apporto di acido folico),
  • il fumo,
  • l’alcool,
  • l’uso di droghe,
  • l’inquinamento ambientale, sia in casa che fuori,
  • lo stress,
  • l’ansia,
  • la depressione.

A questi si aggiungono l’infertilità e il suo trattamento, la mancata programmazione della gravidanza, un breve intervallo tra due successive gravidanze, le infezioni croniche dell’apparato genitale, un precedente parto pretermine.
Ai fattori genetici, infine, viene riconosciuto un ruolo sempre più importante.

Quali sono le conseguenze per un bambino che nasce pretermine?

La prematurità è una delle condizioni che maggiormente si ripercuotono negativamente sulla salute dei bambini. Nei paesi sviluppati essa è la causa principale di morte entro il 1° anno di vita: in Italia è responsabile di circa 800 decessi all’anno.

La probabilità di sopravvivenza è tanto minore quanto più bassa è l’età gestazionale.
Nei bambini che nascono prima di 32 settimane di gravidanza (i “grandi pretermine”) la probabilità di sopravvivenza è intorno all'85%. Il 10% di questa categoria di neonati può presentare problemi a carico del sistema nervoso, della vista e dell’udito, e il 30% e più anche problemi meno rilevanti a carico della crescita, del sistema respiratorio, del comportamento e delle attitudini scolastiche. Inoltre, in essi sono più frequenti rispetto ai neonati a termine i ricoveri ospedalieri ed è maggiore il rischio di morte in culla (SIDS).

La buona notizia è che la maggior parte dei “grandi pretermine” che sopravvive non ha particolari problemi, e anche il lieve ritardo di sviluppo che si può notare viene in genere completamente recuperato entro i primi due anni di vita.

Se la nascita avviene oltre le 33 settimane di gestazione, i problemi sono meno frequenti di quanto accada nei grandi pretermine, ma ci sono maggiori probabilità che si manifestino rispetto ai nati a termine.

Chi ha già avuto un bambino pretermine deve fare particolari esami ?

Se nella precedente gravidanza hai avuto un parto prematuro dovuto a un problema preesistente o insorto durante la gravidanza, o se il feto era affetto da una specifica malattia, prima della prossima gravidanza consulta il tuo medico di fiducia che deve tenere sotto controllo queste condizioni, ricorrendo, se necessario, a qualche esame specifico.

Se invece il parto prematuro si è verificato senza un motivo apparente, per stabilire il rischio di averne un altro bisogna considerare quanti altri parti pretermine hai avuto. Inoltre bisogna considerare l'età gestazionale in cui si sono verificati.

In questi casi il tuo medico potrà consigliarti di effettuare degli esami per verificare se hai un'infezione genitale (per esempio la clamidia) o alle vie urinarie, anche in assenza di sintomi.

Tranne che in particolari circostanze, altri accertamenti non sono richiesti. Il tuo medico verificherà comunque anche la tua storia ginecologica e clinica insieme al tuo stato di salute generale.

Come puoi prevenire la prematurità?

Nonostante i numerosi fattori di rischio di prematurità, finora la ricerca è riuscita a dimostrare in modo definitivo che solo due misure prima della gravidanza sono efficaci per la sua prevenzione e cioè:

  • L’abolizione del fumo di sigaretta;
  • Lo screening e il trattamento delle infezioni urogenitali.

Quando la gravidanza è già in corso, in particolari casi e necessariamente sotto stretto controllo medico, possono essere utili (per una gravidanza non gemellare) la somministrazione di progesterone e il cerchiaggio cervicale.

Per ridurre il rischio di prematurità prima dell’inizio della gravidanza, nel momento in cui non escludi la possibilità di rimanere incinta, è comunque opportuno seguire le raccomandazioni che promuovono la tua salute e cioè:

  • Programmare la gravidanza;
  • Tenere sotto controllo alcune patologie croniche, prima fra tutte il diabete;
  • Seguire un’alimentazione corretta;
  • Mantenere il peso corporeo entro valori normali;
  • Integrare l’alimentazione con un’integrazione di acido folico, oltre a quello normalmente introdotto con la dieta;
  • Fare esercizio fisico quotidiano
  • Smettere di fumare e non frequentare ambienti dove si fuma.