Antitetanica

Articolo scritto da Veronica Bufano
Antitetanica

Antitetanica: di che si tratta e quando è fondamentale effettuarla

Antitetanica è il termine che fa riferimento al vaccino che permette di combattere il tetano, una malattia piuttosto severa comportata dal batterio anaerobio Clostridium tetani. Le modalità mediante le quali tale batterio può entrare in contatto con l’organismo sono innumerevoli: fattore comune resta però la presenza di una lesione cutanea profonda, provocata da oggetti o materiali precedentemente contaminati dalle spore del Clostridium tetani.

Se non diagnosticato con una certa celerità e trattato adeguatamente di conseguenza, il tetano può determinare non pochi rischi: la soluzione più efficace al fine di scongiurarne gli effetti è pertanto rappresentata dalla vaccinazione antitetanica, che rientra peraltro tra i vaccini obbligatori per i nuovi nati, in virtù della sua potenziale letalità.

Il ciclo di trattamento legato al vaccino antitetanica è caratterizzato dalla somministrazione di 3 dosi di vaccino per via intramuscolare: resta tuttavia necessario eseguire un richiamo antitetanica periodico in modo tale da proteggere l’organismo anche a lungo termine da tale patologia.

Tetano sintomi

I sintomi del tetano, provocati dalla neurotossina tetanospasmina, si riflettono in particolare sui muscoli striati della mascella e in particolare delle regioni addominale, lombare e toracica, questo poiché la stessa pone il proprio controllo sul sistema nervoso centrale. I più comuni sono pertanto rigidità mandibolare e a carico dei muscoli addominali e del collo con conseguente dolorabilità di carattere spasmodico e persistente, unita a severe difficoltà motorie.

Antitetanica di che si tratta

L’antitetanica è il vaccino che viene praticato al fine di prevenire l'insorgenza del tetano, malattia particolarmente pericolosa di cui è responsabile la neurotossina del batterio Clostridium tetani. A seguito della somministrazione, nello specifico a distanza di qualche settimana dall’inoculazione, il vaccino antitetanica determina una risposta immunitaria in grado di proteggere l’organismo del soggetto mediante la cosiddetta “memoria immunologica”.

Composizione dell’antitetanica

Componente principale dell’antitetanica è l'anatossina tetanica purificata: tale elemento non è altro che la tossina prodotta dal  Clostridium tetani inattivata attraverso particolari processi chimici che prevedono l’impiego di formaldeide. L'anatossina così ottenuta viene fissata mediante assorbimento all’idrossido di alluminio idrato, necessario per massimizzare la risposta immunologica data dalla vaccinazione. Pur risultando innocua, la tossina prodotta dal Clostridium tetani mantiene la capacità di stimolare il sistema immunitario del soggetto, determinando in tal modo la protezione contro il tetano.

Ulteriori componenti che fanno parte dell’antitetanica sono i cosiddetti eccipienti che permettono di garantire al vaccino la necessaria stabilità, permettendone, al contempo, una corretta conservazione.

Naturalmente, oltre all'anatossina tetanica, il vaccino contiene anche altre sostanze - gli eccipienti - il cui compito è quello di garantire la stabilità e la conservazione della formulazione.

Antitetanica quando farla

Sul territorio italiano, il vaccino antitetanica è obbligatorio per i nuovi nati, nei quali deve necessariamente essere inoculato entro il primo anno di vita. La somministrazione della vaccinazione antitetanica avviene nel braccio per via intramuscolare  e non prevede alcun periodo di osservazione.

Al fine di garantire una protezione adeguata e realmente efficace, l’antitetanica deve essere effettuata attenendosi a specifici protocolli: occorre effettuare dunque la cosiddetta vaccinazione primaria, alla quale seguono ulteriori richiami periodici ben definiti.

Quanto dura l'antitetanica

Il primo richiamo è infatti generalmente previsto dopo 4-5 anni, mentre i successivi dovranno essere effettuati secondo cadenza decennale. Quanto dura l’antitetanica dunque? Completando il ciclo vaccinale la durata dell’antitetanica, ha dunque una durata garantita di 10 anni, seppur resti importante mantenere la protezione dal tetano effettuando i dovuti richiami.

Antitetanica effetti collaterali

L’antitetanica in genere risulta ben tollerata: tuttavia come avviene per qualsivoglia vaccinazione, non sono da escludere eventuali effetti indesiderati che, di norma appaiono transitori e di lieve e modesta entità, tendendo a giungere rapidamente a definitiva risoluzione.

Fra i possibili effetti collaterali, è piuttosto comune il dolore e un leggero gonfiore a carico del sito di somministrazione e dell’area cutanea circostante. Possibili ma meno frequenti, la comparsa di febbre, cefalea, sensazione di malessere generale, dolori muscolari e articolari così come stanchezza diffusa. Possono altresì manifestarsi, seppur raramente, eventuali manifestazioni allergiche riconducibili alla formulazione del vaccino.

Antitetanica rischi

I rischi principali legati alla vaccinazione antitetanica sono essenzialmente legati alle possibili manifestazioni allergiche a seguito delle precedenti inoculazioni del suddetto vaccino.

Ulteriori fattori di rischio possono essere costituiti da eventuali infezioni in fase attiva, da disordini neurologici e dalle terapie immunosoppressive in essere. Occorre altresì prestare particolare attenzione alla somministrazione dell’antitetanica nei soggetti colpiti da patologie autoimmuni, da manifestazioni convulsive e sotto terapia a base di farmaci anticoagulanti.

Generalmente gravidanza e allattamento non costituiscono fattori di rischio circa la somministrazione della vaccinazione antitetanica: tuttavia prima di procedere all’inoculazione è fondamentale informare il medico relativamente a tale condizione.

Perché l’antitetanica è così importante?

Per quanto l’antitetanica in Italia sia obbligatoria per i nuovi nati così come per le categorie ritenute a rischio, appare fondamentale in virtù della gravità della patologia che la neurotossina del batterio Clostridium tetani è in grado di scatenare.

Quando infatti il batterio penetra nell’organismo umano, produce la tossina tetanica che, intervenendo in maniera diretta sul sistema nervoso, provoca spasmi muscolari particolarmente dolorosi che non solo possono coinvolgere l’intero apparato muscolo-scheletrico ma possono dare vita a complicazioni di notevole entità, fino a portare al decesso.  

Il successo di un’eventuale terapia non è semplicemente correlato alla tempestività della diagnosi ma  anche e soprattutto dalla gravità dell'infezione e dall’individuazione del corretto protocollo terapeutico da intraprendere.

Effettuare l’antitetanica permette di prevenire ogni genere di rischio, scongiurando i possibili effetti che il Clostridium tetani può determinare. 


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